Piantare alberi per aiutare il mondo

In fondo non ci vuole molto a fare qualcosa di straordinario, solo un animo generoso e la volontà di fare un gesto di bellezza. Così Pascal Petti, fabbro e artigiano, appassionato e ammiratore di alberi imponenti e secolari, in una domenica di novembre con un gruppo di una settantina di persone tra adulti e bambini provenienti da diverse regioni italiane, ha piantato più di 170 alberi in un terreno comunale situato al crocevia tra via dei Missaglia e via Fabrizio De André in zona 5 a Milano.

Pascal ha per hobby la piantumazione di alberi e altre attività ambientaliste e fa parte da anni del gruppo facebook Seminiamo piante per salvare il mondo che ha per scopo far crescere boschi da lasciare alle generazioni future. Attraverso il gruppo della rete social, che raccoglie 2040 iscritti in tutta Italia, crea l’evento Piantiamo che in poco tempo attiva un tam-tam con altre persone di altri gruppi e raccoglie decine di partecipanti.

«Mi sembrava dispersivo che tutti piantassero piante sparsi per tutta l’Italia e allora mi sono detto di concentrare le risorse in un posto unico», ci racconta Pascal. «È partita quasi per gioco e sono arrivate circa settanta persone. Diego e Alessio sono arrivati da Bologna e hanno portato trenta piante da piantumare. Sono stati interrati aceri, olmi, querce ma anche alberi da frutto come amareni, ciliegi, albicocchi, meli, perché mangiare i frutti di ciò che hai piantato personalmente, dona una gratificazione e un sapore impagabili. Poi si sono unite anche le persone che facevano gli orti nelle vicinanze e la giornata è stata una grande festa soprattutto per i numerosi bambini presenti».

Il terreno, tenuto per ora a prato, è di proprietà del comune di Milano ed è destinato un giorno a diventare parco ma i cittadini si sono portati avanti col lavoro. Infatti, il loro slogan è: «Il momento migliore per piantare un albero era vent’anni fa. Il secondo momento migliore è adesso». E sembra che questa volta non vogliano proprio perdere l’occasione. Se la deforestazione continua al passo attuale, tra cent’anni non ci sarà più foresta pluviale e l’essere umano sarebbe a rischio d’estinzione, sostengono i difensori degli alberi, e se ognuno piantasse qualche albero il giorno, potremo garantirci un’aria più pulita, un miglioramento dell’effetto serra e delle variazioni sul clima.

Al termine della giornata è finito tutto a vin brûlé e a nuovi buoni propositi. Qualcuno ha portato anche del cibo per la festa di conclusione e già sono state lanciate proposte di costituirsi in un’associazione per organizzare iniziative analoghe nel futuro.

 

Ognuno è tornato a casa con una manciata di semenza, suddivisa e scambiata per le attività di piantumazione successive. Se si pensa a questi piccoli semi che racchiudono il potente segreto della vita per diventare gloriosi fusti frondosi, si riconosce come da semplici gesti come quelli di piantare un piccolo albero si possano distinguere i giganti tra gli umani, che vedono un futuro possibile nel prendere l’iniziativa, nella condivisione e il sostegno reciproco per la condivisione del bene. Per guarire dal nanismo si può, tra le tante altre possibilità, cominciare a seguire questo volonteroso e generoso gruppo. Iniziare a muoversi nella direzione giusta porta sempre a grandi mete. Impariamo da loro e dagli alberi, diventando un popolo di giganti.

 

Siria, 20 mila bambini a scuola grazie al progetto “Educate a child”

UNHCR ed Enel insieme per garantire l’istruzione primaria dei bambini siriani. Enel è stata la prima azienda italiana a rispondere all’appello lanciato dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon, nell’ambito del Global Compact dell’ONU, il più importante network di imprese al mondo impegnate a rispondere alle principali sfide legate alla sostenibilità e alla tutela dei diritti umani. Facendo seguito all’esortazione per un supporto all’impegno umanitario dell’Alto Commissariato per i Rifugiati in Siria, il Gruppo ha deciso di sostenere il progetto “EDUCATE A CHILD” dell’UNHCR, che garantisce l’accesso all’istruzione primaria per le bambine e i bambini rifugiati e sfollati nel Paese per il triennio 2015-18. Enel, attraverso la sua Onlus Enel Cuore, contribuirà a garantire l’accesso all’istruzione per il 2016 a oltre 20.000 bambini.

I numeri della forzata evasione scolastica. Secondo gli ultimi dati del Ministero dell’Istruzione siriano, la guerra ha costretto circa 2,4 milioni di bambini ad abbandonare la scuola dal 2011 ad oggi, con una diminuizione delle iscrizioni del 38%. L’impossibilità di proseguire nel corso degli studi è uno dei fattori più rilevanti che spinge i siriani a cercare asilo in altri Paesi. Nell’anno scolastico 2012 – 2013, grazie a “Educate a Child”, 9.164 bambini rifugiati in Siria, che erano fuori dal sistema scolastico, hanno avuto la possibilità di frequentare la scuola. L’obiettivo dell’UNHCR è continuare a garantire l’accesso all’istruzione a questi primi 9.164 bambini ed allargare il programma ad altri 200.000 bambini sfollati in Siria nel triennio 2015  –  2018.

Il senso e gli obiettivi del progetto. Il progetto si propone di colmare le carenze esistenti nei servizi scolastici, espandendone le capacità in una situazione di assoluta emergenza e drammaticità, fornendo i materiali scolastici necessari, assumendo staff di insegnanti, migliorando gli standard qualitativi e coinvolgendo le comunità locali.

I 5 punti del programma.
1) – contributo economico diretto alle famiglie più disagiate in modo da coprire le spese scolastiche annuali dei propri figli;
2) – attività di counselling e di orientamento scolastico;
3) – corsi di recupero degli anni scolastici;
4) – formazione del personale docente;
5) – recupero degli edifici scolastici.

La scelta di sostenere le comunità. Garantire il diritto all’istruzione significa non solo garantire un futuro ai bambini siriani, ma anche sostenere le famiglie nell’orientamento dell’educazione dei figli: un messaggio che Enel  ha scelto sulla base dei suoi principi di sostegno alla comunità, in particolare dei soggetti più vulnerabili come i bambini,  al quale ha voluto dare una risposta immediata.

L’educazione è un asse progettuale di Enel. Il tema educazione è  in linea con uno degli assi progettuali di Enel in Italia. Con il progetto “Fare Scuola” di Enel Cuore, recentemente lanciato dalla Presidente Patrizia Grieco, nei prossimi tre anni si realizzeranno una serie di interventi di tipo pedagogico e strutturale in 60 istituti di infanzia e primari su tutto il territorio italiano. A questo si aggiungono gli impegni globali di ENEL nell’ambito dei Sustainable Developments Goals delle Nazioni Unite, ribaditi dall’AD Francesco Starace in occasione del Global Compact dello scorso settembre.

“Cartoon Able”, il primo disegno animato per bambini disabili e non solo

ROMA – Il divertimento è un diritto di tutti i bambini. E lo diventa ancor di più grazie a “Cartoon Able“, il progetto ideato dalla casa editrice “Punti di Vista” (una cooperativa formata da sole donne che si occupa di prodotti per bambini disabili, generalmente esclusi dall’editoria tradizionale) finalizzato alla realizzazione del primo prodotto a cartoni animati fruibile da tutti i bambini. L’eccezionalità di questa iniziativa sta proprio nel suo aspetto inclusivo. Infatti,”Cartoon Able“, non è un cartone animato per soli bambini disabili (prodotto che comunque non esiste sul mercato) ma un cartone animato fruibile veramente da tutti i bambini, cioè da quelli normodotati, così come da quelli portatori di handicap vari, siano essi sordi, ciechi, ipovedenti o autistici, sviluppando per questo una forte possibilità di interazione e scambio tra di loro.

Il “respiro mondiale” del progetto. Il progetto, che ha un respiro “mondiale”, in quanto mai, non soltanto in Italia o in Europa, ma in tutto il mondo, è stato immaginato un cartone animato di questo tipo, nasce dall’interazione tra la casa editrice “Punti di vista” coadiuvata da un pool di esperti del settore (educatori, psicologi, operatori…), e”Animundi”- studio di produzione di cartoni animati presente sul mercato dal 2002 e operante a Roma, con sede all’interno degli Studios di Cinecittà – che, grazie alla propria struttura collaudata da quasi 10 anni di co-produzione con Rai Fiction, può garantire la realizzazione del prodotto curandone tutti i passaggi realizzativi.

La raccolta fondi.Cartoon Able” è stato selezionato, tra oltre 140 proposte, sulla piattaforma di crowdfunding di Telecom Italia With You We Do e ha quindi iniziato un suo percorso di raccolta fondi per la realizzazione dei primi 5 episodi da proporre in Dvd abbinati agli specifici prodotti editoriali di “Punti di Vista”. (Raccolta fondi: somma da raggiungere 52.000 €).

«Sport per Tutti», atleti disabili e top player si «sfidano»

TRANI – «Ho avvertito una strana sensazione. Le gambe sono un punto fondamentale per chi pratica il nostro sport. Seduto sulla sedia a rotelle è davvero complicato muoversi». Gaetano De Benigno gioca a basket da otto anni. Milita nella squadra della Juve Trani, in serie C, e sa bene quanto sia importante l’utilizzo delle gambe per giocare a pallacanestro. Scatto, corsa, passaggi. Il loro uso in campo è quasi indispensabile. Quasi. Perché la manifestazione di solidarietà «Sport per Tutti», promossa a Trani da Carlo Impera e Sante Varnavà in collaborazione con l’Associazione Orizzonti, ha raccontato che anche le persone con disabilità possono praticare l’attività sportiva. Senza barriere. Accessibile a tutti, anche a chi per muoversi deve affidarsi alla carrozzina.

LA PARTITA IN CARROZZINA

E’ il senso dell’iniziativa sportivo-solidale, svoltasi domenica scorsa, sul parquet del PalaAssi di Trani. A sfidarsi in una partita di pallacanestro sono stati alcuni atleti con disabilità ed i top player delle squadre di basket tranesi come Juve Trani, Avis Basket Trani, Cavaliers Basket. E proprio questi ultimi, per una mattinata, per una partita di basket, hanno giocato e palleggiato seduti su di una carrozzina, prendendo per un attimo il posto di una persona con disabilità. «L’idea – spiega Angelo Guarriello, presidente dell’Associazione Orizzonti – è quella di calarsi idealmente nei panni di chi vive quotidianamente il rischio dell’esclusione, dell’emarginazione a causa di una disabilità di qualunque genere e, allo stesso tempo, di sensibilizzare ed abbattere le stereotipie mentali riguardanti i problemi legati proprio a causa delle diversabilità».

DANZE SENZA BARRIERE

L’evento ha segnato anche l’avvio della raccolta fondi che mira a fronteggiare le lacune strutturali presenti nella città di Trani che limitano l’accesso alle persone disabili. La manifestazione, presentata dall’attore-autore e regista Gianluca Foresi, è stata caratterizzata dalla performance artistica della coppia formata da Tarek Ibrahim «Drago» e Sara «Draghetta» Greotti. Tarek, paraplegico dalla nascita, e la sua compagna hanno partecipato al programma televisivo «Tu si que Vales» e sono i campioni italiani 2014 e 2015 di danza sportiva. La loro esibizione sul parquet del PalaAssi ha accorciato le distanze, ha raccontato di un sogno possibile, ha ricordato che lo «Sport è per Tutti». Senza barriere.

Patentiamoci Tour – Bari

Sarà la Città di Bari ad ospitare la terza tappa del tour  PatentiAMOci, evento sociale dedicato alla sensibilizzazione della guida responsabile, ideato e promosso dalla Stella di Daniele Onlus, presso il Teatro Petruzzelli.

I ragazzi dei licei di Bari saranno coinvolti in questa giornata “SPECIALE” che lascerà loro un messaggio forte e chiaro di responsabilità nella guida e nel prossimo. All’ evento saranno presenti beniamini a loro cari, importanti cariche istituzionali e la Polizia di Stato, rappresentata da poliziotti esperti in materia, che proietteranno dei video suggestivi e commenteranno i rischi di una guida non responsabile.

Purtroppo ogni anno in Italia, soprattutto tra i giovani e giovanissimi, si registrano un elevato numero di incidenti stradali con conseguenze gravi e spesso mortali. Conseguenze che ricadono non solo sulle vittime ma anche sulle loro famiglie. Le cause degli incidenti sono molto spesso riconducibili a un comportamento scorretto. Per questo è fondamentale che i ragazzi comprendano quanto sia importante il rispetto delle regole quando si è alla guida di un veicolo. Da qui nasce PatentiAMOci, un progetto in collaborazione con la Polizia di Stato e il Miur, che ha l’obiettivo di migliorare e facilitare nei giovani l’approccio a una guida responsabile e attenta, utilizzando un metodo serio e al tempo stesso divertente. Il progetto si avvale della App “Prendi la patente”, certificata dal Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens dell’Università La Sapienza come miglior metodo di apprendimento, basata su un gioco ideato e studiato da Celine Benzakein appositamente per i giovani, un gioco che si può utilizzare su smartphone e tablet. Il gioco “Prendi la patente” consente ai ragazzi di conoscere e apprendere in modo veloce e divertente le norme del Codice Stradale. Durante il tour PatentiAMAci l’App sarà scaricabile gratuitamente.

Durante l’Evento ai ragazzi saranno mostrati video e illustrate situazioni che li aiuteranno a comprendere al meglio i pericoli che si celano dietro una serata goliardica in discoteca e alla guida in occasioni particolari. Al termine della presentazione il pubblico si è sposterà all’esterno, dove Polizia di Stato e Polizia Stradale mostreranno ai ragazzi presenti i propri mezzi.

Parte del ricavato del progetto andrà a favore della costruzione del Centro Diurno per disabili della Fondazione Marco Simoncelli, da sempre uno dei sogni più ambiti del grande campione precocemente scomparso.

PatentiAMOci, un progetto ideato e promosso da Stella di Daniele Onlus, è patrocinato dal Ministero della Salute e dalla Fondazione per la Comunicazione Sociale dell Fondazione Pubblicità Progresso e dalla Fondazione Cariplo, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca, il Centro di Ricerca e Servizi ImpreSapiens dell’Università La Sapienza e la Polizia di Stato. Radio ufficiale dell’iniziativa: Virgin Radio. Sponsor dell’iniziativa: Prendi la patente.

Un orso bianco in giro per Roma

Cosa ci fa un orso bianco in giro per Roma? L’esemplare (finto) è stato avvistato  in varie zone della capitale, vicino al Fontanone del Gianicolo, sul Ponte di Ferro, sulle banchine del Tevere, davanti al Colosseo e in piazza Colonna. E’ l’iniziativa di Greenpeace legata alla conferenza mondiale per il clima in corso a Parigi. Gli orsi polari potrebbero estinguersi e la loro sopravvivenza è a rischio. Così associazione ambientalista ha lanciato su twitter l’hashtag #OrsoBiancoaRoma invitando gli utenti a postare le foto dell’animale in giro per la città. “‘Save the climate’, salviamo il clima. A Parigi si decide il futuro di ognuno di noi. La soluzione ai cambiamenti climatici è un futuro 100% rinnovabile al 2050!”, è stato il messaggio pubblicato giorni fa sulla pagina Facebook di Greenpeace Italia

 

Disabilità, è Milano la città più accessibile: l’Ue la proclama vincitrice

Il premio Access City Award 2016 per le città accessibili ai disabili va a Milano. In occasione dello European Day for People with Disabilities, la Commissione europea annuncia che Milan è la vincitrice del premio 2016. Wiesbaden, Toulouse, Vaasa e Kapsovár erano in lizza per i loro sfrorzi di migliorare  l’accessibilità per disabili e anziani. Il commissario per gli Affari sociali Marianne Thyssen, ha commentato:  ”Oggi, premio Milan per il suo impegno a lungo termine per l’accessibilità. Personalmente incoraggio le città a imparare dalla good practice di Milano e dagli altri vincitori nell’Ue per migliorare l’inclusione attiva”. La cerimonia si è svolta nella cornice della Giornata delle persone disabili 2015 iniziata ieri a Bruxelles e che quest’anno si è focalizzata si minori e giovani disabili. Con il titolo “Growing together in a barrierfree Europe”, l’evento ha incluso la presentazione e discussione sull’educazione, un modo per assicurare uguale partecipazione nel lavoro e nella società. L’intenzione è promuovere esempi di good practices. Milano, oltre al suo eccellente sforzo, a anche promosso l’impiego di persone disabili e il supporto per la vita indipendente.  independent. Milano è vincitrice non solo per i passi comiuti in passato, ma anche per i suoi piani ambiziosi per il futuro. Wiesbaden, capitale dello stato federale dell’Hessen riceve il secondo posto. Oltre 200 degli edifici pubblici sono totalmente accessbili, e decorati con adesivi con lo slogan “Wir machen mit” – We’re joining in – all’ingresso di ciascuno”.

Toulouse ha ottenuto la menzione speciale per le “Smart City”. Vaasa, la città finlandese, ha vinto una menzione speciale per l’impegno nel migliorare l’ambiente. Infine, Kaposvár: situata nel suo-ovest dell’Ungheria, ha ottnueot una menzione speciale.

La corsa dei Babbi Natale per i bimbi malati

SYDNEY – Barba bianca, bermuda rossi, scarpe da ginnastica e un nobile obiettivo: correre per aiutare i bambini meno fortunati. E’ la “Santa Fun Run”, ovvero la corsa dei Babbi Natale. A Sydney, nei giorni scorsi, erano davvero in tanti. Centinaia e centinaia di persone vestite di rosso. Niente renne o slitte, per loro. Ma solo la gioia di poter contribuire ad alleviare le condizioni difficili dei bimbi malati. Con questo piccolo grande gesto, il regalo più grande è quello del dono.

Cinque chilometri di strada e circa 250 mila dollari australiani raccolti. Quella cifra, che equivale a circa 170 mila euro, sarà donata in beneficenza all’associazione Variety, che assiste i bambini svantaggiati e le loro famiglie. «Vogliamo anche aiutarli a vivere e a ridere», dicono i volontari.

La corsa dei Babbi Natale non ha coinvolto solo Sydney, ma anche altre città australiane (Melbourne, Darwin, Hobart, Toowoomba). Negli ultimi trent’anni (Variety è nata nel 1975) l’associazione ha raccolto più di 180 milioni di dollari. I fondi? Serviranno a sostenere i programmi Freedom, Caring for Kids e Future Kids.

“In viaggio verso il giorno dopo” spettacolo dedicato ai bambini invisibili

Sbarca al teatro dell’Orologio, il 15 e 16 dicembre, “In viaggio (verso il giorno dopo)”, uno spettacolo teatrale dedicato ai bambini in pericolo in Siria e nel mondo, raccontato da chi, in prima persona, ha assistito al dramma di guerra e conflitti che hanno per vittime soprattutto i più indifesi. Attore, protagonista e voce narrante dell’allestimento è Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef Italia, che porta in scena i suoi viaggi compiuti in Sierra Leone, Giordania, Iraq, Kurdistan, Libano, insieme alle tante storie incontrate nel mondo.

“Dopo aver girato l’Italia negli ultimi 18 mesi per raccontare guerre e violenze dimenticate e oggi clamorosamente tornate alla ribalta, come il conflitto in Siria che dura da 5 anni – spiega Iacomini, reduce dal successo al teatro Franco Pa-renti di Milano – ho deciso di raccontare a teatro le storie di tanti bambini spesso invisibili. E’ una nuova sfida culturale che scommette sul teatro come forma di comunicazione diretta e di divulgazione su temi spesso dimenticati dai mezzi di comunicazione. Un invito a riflettere su tematiche scomode considerate distanti o spesso poco conosciute nella loro complessità”.

La prima parte dello spettacolo è incentrata sul racconto delle missioni, sul lavoro dell’Unicef nel mondo, sul rapporto che i media sembrano aver sviluppato con queste storie, spesso dimenticate. In un secondo momento, invece, lo spettatore viene idealmente catapultato in un viaggio nel campo di Zaatari, in Giordania, dove, da anni, sono rifugiati migliaia di profughi siriani.

La rappresentazione sarà arricchita da una parte di finzione scenica attraverso la figura di Imam, una ragazza siriana che lavora nel campo: il confronto tra le due realtà e la responsabilità dei rispettivi ruoli lascerà spazio a una storia d’amore delicata, vissuta sottovoce, che si nutre degli sguardi fugaci dei due protagonisti che non si sfiorano mai, consapevoli di vivere esistenze distanti ma parallele. La figura di Iman altro non è che il simbolo dell’amore tra i popoli: è lei che affida al protagonista un messaggio di pace e di responsabilità comune da trasmettere ovunque, per continuare ad accendere i riflettori su realtà che spesso si preferisce non vedere.

Lo spettacolo – scritto e diretto dal regista Paolo Vanacore, accompagnato dalle musiche del maestro Alessandro Panatteri, con la partecipazione delle attrici Silvia Antonini e Sina Sebastiani Del Grillo, e realizzato in collaborazione con l’Associazione Buona Cultura – fa parte della campagna dell’UnicefItalia, “Bambini in pericolo”. L’incasso delle serate verrà interamente devoluto a progetti del Fondo della Nazioni Unite, dedicati ai bambini che vivono in situazioni di emergenza in Siria, Nigeria, Sudan, Iraq, Somalia, Eritrea.

Dal surf al paracadute. Daniel, sportivo senza gambe

La vita di Daniel Riley, trentenne canadese, ha in sé qualcosa di drammaticamente straordinario. Da Marine ha perso entrambe le gambe durante una missione in Afghanistan. Ha subìto una ventina di operazioni rischiando più volte la morte, ma c’è l’ha fatta. L’«incredibile» Daniel (così lo definiscono gli amici) ha superato la sua disabilità con coraggio e determinazione. Oggi pratica surf, sci, paracadutismo, corre le maratone, attraversa percorsi accidentati in mountain bike. E si racconta suInstagram.

Sì, perché una sola immagine può valere più di mille parole. In quelle foto, che il ragazzo posta sull’account @dcwriley, c’è tutta la forza di chi ha lottato per risorgere. C’è la conquista di una nuova indipendenza che, nel suo caso, corrisponde anche a una nuova vita.

«Svegliandomi in un letto d’ospedale e guardando i miei moncherini, fasciati e insanguinanti, ho pensato più volte che la mia vita fosse finita. Ma lo sport mi ha salvato» racconta Daniel, la cui storia è stata condivisa proprio da Instagram. «Stando a contatto con gli spazi aperti ho provato, a volte anche fallendo, le discipline più diverse. Mi sono spinto sempre più “oltre”, riuscendo a fare più cose di quante non avrei mai fatto avendo le gambe».

Daniel è nato a Victoria, in Canada. Con la famiglia si è poi trasferito a Denver (Colorado), dove suo padre ha iniziato a lavorare per la chiesa episcopale. Prima ha frequentato la Columbine High School, poi il college a Brentwood. Nel 2008 si arruola nei Marine e due anni dopo resta gravemente ferito a causa dell’esplosione di una bomba durante una missione nella provincia di Helmand, in Afghanistan.

Le conseguenza di quell’incidente sono drammatiche: entrambe le gambe gli sono state amputate sopra il ginocchio, ha perso tre dita della mano sinistra e subìto lesioni al polmone. Ma Daniel non si è dato per vinto.

Ha iniziato ha raccontare frammenti della sua vita attraverso un blog, che poi ha abbandonato preferendo Instagram. Tramite il social network racconta le sue avventure sportive e la sua vita. Lo fa con una gioia ritrovata (e sincera).

Se oggi continua a postare immagini che lo ritraggono nella sua quotidianità straordinaria è perché Daniel desidera essere un esempio per quelli che ancora non sono riusciti a rinascere. Vorrebbe che altri veterani come lui, vittime di guerra, non fossero dimenticati. Ma le sue foto servono soprattutto come incoraggiamento per superare la disabilità. Per lui, ormai, non rappresenta più un limite.